Opera non disponibile
Ercole Drei
(Faenza 1886 – Roma 1973)
Villa Borghese
1915
Olio su tela, cm. 38 x 41
Firmato in basso a sinistra:Â DREI
Iscrizione sul verso a matita:Â Drei Villa Borghese ’15
Le prime prove pittoriche di Drei risalgono al 1915, anno in cui fu firmato questo dipinto di Villa Borghese. Da allora in poi l’artista coltivò incessantemente l’attività pittorica accanto a quella scultorea, che lo vide tra i protagonisti del “ritorno all’ordine” e della plastica monumentale a destinazione pubblica (cfr. Bertoni 1986). La sua partecipazione alle rassegne artistiche anche come pittore, a partire dal 1919 con la mostra del Circolo Artistico di Roma per proseguire con la prima mostra di Novecento italiano del 1926, dove inviò esclusivamente dipinti, indica l’autonomia di una forma espressiva non subordinata alla scultura e in grado, come quella, di registrare in successione i mutamenti linguistici dell’artista. Lo scambio, nel quadro della dialettica tra le arti, era comunque proficuo e sottolineato dai contemporanei, come Piero Scarpa, che indicava nell’affinamento della sensibilità per la luce e il chiaroscuro i vantaggi dell’esercizio pittorico: “Drei che ha voluto studiare profondamente pittoricamente e plasticamente i fenomeni della luce, è riuscito ad essere un artista completo in ogni espressione del suo ingegno” (“Il Messaggero”, 3-3-1924, cit. in Benzi 1986, p.124).
L’opera qui presentata testimonia nella brevità e nell’andamento delle pennellate, nell’utilizzo dei colori complementari e nella stessa modalità dell’esecuzione en plein air, le suggestioni dall’Impressionismo e dal Post-impressionismo. Dal 1913 a Roma come titolare della borsa di pensionato presso l’Accademia, dopo la prima formazione artistica compiuta nella nativa Faenza e a Firenze, Drei poté entrare direttamente in contatto con quei testi figurativi partecipando dal 1914 alle mostre della Secessione romana, che avevano dato ampio spazio alle correnti artistiche francesi allo scopo di amplificare lo scambio culturale tra la situazione locale e quella internazionale già avviato dalla fondamentale esperienza dell’Esposizione Universale del 1911.
Stefano Grandesso