| OPERA DISPONIBILE
Pelagio Palagi
(Bologna 1775-Torino 1860)
Album di 32 vedute di Roma e dei suoi dintorni, prese dal vero ma inserendovi ricostruzioni ideali di edifici antichi
1806 circa
Album di 30 fogli, di cui 29 disegnati a penna a inchiostro bruno, con tracce di matita, due disegnati anche al verso, e uno a matita, 238 Ă— 377 mm ciascuno
Provenienza: Inghilterra, collezione privata
Il genere del disegno dal vero delle vedute di Roma vanta una tradizione secolare presso quegli artisti di diversa provenienza accorsi nella Città Eterna per studiarne i monumenti e i capolavori artistici. Tra fine Settecento e Ottocento ricorre in Felice Giani e negli artisti del suo cenacolo, tra i quali Palagi, che riconoscevano nel disegno il fondamento della loro arte. Ma in questo album, come in un altro taccuino smembrato conservato in parte all’Archiginnasio e in parte in collezione privata con il frontespizio di “Vedute dal vero”, le riprese reali si arricchiscono, grazie agli interessi antichizzanti di Palagi, delle ricostruzioni ideali di edifici antichi, ambientati così in una singolare commistione visionaria con le sopravvivenze classiche e i monumenti della Roma moderna. Questi fogli di grande suggestione spettano alla prima fase dell’alunnato romano dell’artista, a partire dal 1806, che sarà poi tra i protagonisti della pittura e della progettazione di arredo e architettonica in Italia in età neoclassica e romantica.
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