(Roma 1882-1958)
Testa
1935 circa
Olio su tela incollata su tavola, cm 38,5 × 27,5
Sul retro iscritto: Testa
Stampo: Il presente dipinto è opera del pittore Guglielmo Janni. (a pennarello) 1930 circa / In fede: / Libero de Libero / Romeo Lucchese / Alberto Ziveri / Roma, 10 luglio 1972
Accanto ai nomi le relative firme a pennarello / (a pennarello) cm 27,5 x 38,5
Provenienza: Roma, collezione privata
Formatosi con Giulio Bargellini, che lo vuole con sé in diversi cicli pittorici murali, le prime opere di Janni guardano al fare nitido dei grandi maestri del ‘400 italiano. Sensibile al tonalismo abbraccia poi la Scuola Romana in una sua versione chiarissima. La materia pittorica volta al ‘primordio’ acquisisce così valori più atmosferici e i piani sottostanno a una sintesi formale più insistita, mentre dalla sospesa e pervasiva tensione interiore, lontana dallo psicologismo, scaturisce l’energia inquieta di un indistinto quesito morale. Ma poi, carattere schivo e introverso, abbandona repentinamente la pittura per dedicarsi alla cura degli scritti inediti del celebre poeta Giuseppe Gioacchino Belli, suo nonno materno, e distrugge o riduce allo stato di frammento una parte consistente della sua opera. Come il caso di questa Testa cui la tavolozza rarefatta e sbiancata sui toni delle terre e dell’azzurro e l’evidenza della tela infondono una nota onirica sulla ricercata vaghezza delle forme di grande intensità poetica
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