Autentico figlio d’arte in quanto discendente di un’antica famiglia di maiolicari campani, Guido Cacciapuoti, nato a Napoli nel 1892, partecipe assieme al fratello Mario dell’attività artigianale familiare, fin da piccolo si rese padrone delle più raffinate tecniche dell’arte della ceramica.
Trasferitosi con la famiglia nel 1907 a Treviso, anno della 1° Mostra d’Arte Trevigiana, Guido ebbe modo di esporvi, appena sedicenne, due piccole terrecotte: Bambino con gatto e Cane. Presente in quella stessa Mostra era anche l’altrettanto giovane Arturo Martini, del quale Guido divenne subito amico e collaboratore.
Trasferitosi a Milano nel 1921, fonda assieme al fratello Mario una propria manifattura: “Grès d’arte Cacciapuoti Bignami & C.”, che si trovava in viale Premuda, 34.
Bene inserito nell’effervescente vita culturale della capitale lombarda, dove morirà nel 1953, il successo di Guido Cacciapuoti, appare presto consolidato. Soprattutto per via delle sculture di animali, presentate fin dagli anni ’30 alle più significative mostre d’arte del tempo e acquistate da prestigiosi collezionisti. Tra questi anche il re d’Italia e il principe Giorgio d’Inghilterra.
Assieme a Brozzi, Cambellotti, Bugatti, Tofanari – certamente piĂą noti e celebrati – Guido Cacciapuoti viene considerato uno dei migliori animalisti italiani. La ceramica del Cacciapuoti infatti, abile per la tecnica e non solo, era fondata su profonde motivazioni di poetica artistica, riassunte così da una sua stessa breve dichiarazione: “Nella vita tutti gli uomini cercano un rifugio: io l’ho trovato nel silenzio degli animali”.Â