Il pittore Niccola Monti nacque a Pistoia il 28 agosto del 1780 (o 1783) e frequentò allo scadere del secolo lo studio del francese Desmarais, impegnato nella decorazione di Palazzo Tolomei. Grazie ad una borsa di studio decennale concessagli dalla Fondazione del Gallo il pittore potĂ© trasferirsi a Firenze, dove si iscrisse all’Accademia di Belle Arti seguendo le lezioni di Luigi Sabatelli e Pietro Benvenuti. Nel 1806 Monti vinse il primo premio della seconda classe di pittura con una copia in disegno di un dipinto di Fra Bartolomeo, nel 1810 fu tra i premiati del concorso semestrale con l’acquarello raffigurante Lorenzo Ghiberti riceve la commissione delle porte del Battistero e l’anno dopo è di nuovo tra i vincitori con il bozzetto avente per soggetto L’educazione di Giove. Del 1812 è invece il disegno con Aiace Telamonio difende il corpo di Patroclo, con cui il Nostro partecipò al concorso triennale. Intorno al 1813 il pittore eseguì un Ritratto di Napoleone, andato distrutto durante una sommossa antifrancese del 1814, mentre nell’atrio della chiesa dell’UmiltĂ di Pistoia affrescò in quello stesso anno un Caino maledetto da Dio.
Nel 1814 Monti soggiornò alcuni mesi a Roma, spostandosi successivamente a Bologna e Ferrara, per poi tornare a Firenze nel 1816 per affrescare il soffitto di una sala al secondo piano di Palazzo Pitti con il Trionfo della Vera Croce al centro e quattro Profeti ai lati. Nel 1817 il pittore venne chiamato a sostituire il Bezzuoli nella scuola di disegno, ma pochi mesi dopo si trasferì in Polonia al seguito del conte Ciezkowski, per il quale dipinse numerosi ritratti e due pale d’altare per la cappella del suo palazzo a Surkow, una Conversione di San Paolo e una Santa Sofia esorta le figlie a sopportare il martirio. Dopo un breve soggiorno a San Pietroburgo nel 1820, dove realizzò numerosi ritratti della nobiltĂ russa, nel 1821 Monti fu di nuovo a Firenze, e partecipò alla decorazione di Palazzo Borghese con gli affreschi dell’Allegoria della Notte nel vestibolo e Bacco e Arianna nella volta della galleria. Nel 1824 il Nostro venne nominato professore dell’Accademia fiorentina, mentre dal 1828 al 1829 fu impegnato nella decorazione di Palazzo Magni a Pescia.
A partire dal 1841 il pittore è documentato a Cortona come maestro di disegno nel collegio degli Scolopi, pur mantenendo stretti i contatti con la cittĂ natale, come documenta l’incisione della Trasfigurazione di Raffaello donata al comune di Pistoia.
Morì a Cortona il 29 gennaio 1864.
Formatosi in piena temperie neoclassica, Monti dedicò gran parte della propria attivitĂ alla produzione di opere di carattere storico, dalla mitologia alla raffigurazione di scene sacre. Esempio di tale privilegiata inclinazione può rintracciarsi nell’affresco con la Resurrezione di Lazzaro dipinto tra 1836 e 1837 per la cappella dei conti Galli all’Annunziata, di evidente stampo benvenutiano, seppur rimeditato attraverso inflessioni puriste.
Interessi verso tematiche romantiche volte ad esaltare i grandi personaggi della storia italiana possono individuarsi in dipinti come Michelangelo contempla la statua del Mosè (olio su tela, Pieve a Nievole, collezione privata), esposto nel 1838 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Assai interessante e per nulla succedanea anche la sua attività nel genere del ritratto, come dimostra quello di Ferdinando III (olio su tela, 1816, Pistoia, Museo Civico), in cui il rango del sovrano è enfatizzato dalla preziosità delle vesti e dalla teatralità della posa.