Lo scultore Medardo Rosso nacque a Torino il 21 giugno 1858, ma la famiglia si trasferì a Milano nel 1870 per seguire il padre, funzionario delle ferrovie piemontesi. Nel 1879 l’artista si arruolò come caporale e venne inviato a Pavia, entrando in contatto con la locale scuola di pittura ed avvicinandosi agli ambienti scapigliati.
Nell’estate del 1881 lo scultore si trasferì a Milano dove, a partire dall’anno seguente, iniziò a frequentare l’Accademia di Brera, per venirne espulso poco dopo a causa delle polemiche espresse nei confronti dei metodi d’insegnamento ufficiali. L’artista fece comunque in tempo ad esporre alcune opere in occasione della rassegna annuale dello stesso 1882, tra cui la versione in bronzo di Dopo una scappata (gesso conservato presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma), presentato anche all’Esposizione Internazionale di Roma del 1883, celebre scultura che prese il nome di Gavroche – tratto dal popolare personaggio dei Miserabili di Victor Hugo – solo dopo il trasferimento di Medardo a Parigi. Giunto nella ville lumiĂ©re nel 1889 lo scultore passò i primi tempi afflitto da ristrettezze economiche, per poi riuscire a farsi apprezzare da numerosi collezionisti privati, tra i quali spicca il nome dell’industriale Henri Rouart, che lo presentò a Edgard Degas e al gruppo degli Impressionisti.
Al 1893 risale la prima personale parigina dell’artista, che gli consentì di legarsi d’amicizia con Auguste Rodin, instaurando con lo scultore un profondo dialogo figurativo ed espressivo, poi interrotto bruscamente a causa di una frattura inerente la visione del loro operato.
All’Esposizione Universale di Parigi del 1900 Rosso fu escluso dalla sezione francese in quanto italiano e da quella italiana perché ormai trasferitosi all’estero, ma riuscì alla fine ad esporre nella sala di Giovanni Segantini due bronzi (Madame Noblet e Petite rieuse) e tre cere (Enfant malade, Enfant au soleil, Femme à la voilette). Non potendo esporre il grande gruppo in gesso Impression de boulevard-Paris la nuit, modellato nel 1897, lo scultore chiese a Rodin di ospitarlo nel suo padiglione personale all’Alma, ottenendone un rifiuto; l’opera fu quindi sistemata nel giardino della casa di campagna dei Noblet a Jessains-sur-Aube, dove finì per essere distrutta.
Nel 1900 lo scultore conobbe la critica d’arte, scrittrice e artista Etha Fles, che diventò sua amante e con la quale compì numerosi viaggi nei Paesi Bassi e in Germania. Ottenuta la cittadinanza francese nel 1902, la sua fama crescente venne consacrata nel 1907, quando il primo ministro francese Georges Clemenceau scelse personalmente il gesso dell’Ecce puer e la cera Femme à la voilette per il Musée du Luxembourg, dedicato agli artisti viventi.
Con l’intensificarsi dell’interesse della scena artistico-culturale italiana nei suoi confronti Rosso decise di riprendere i rapporti con l’Italia, ed infatti viene indicato come il massimo rappresentante della scultura moderna nel Manifesto dei pittori futuristi del 1910, inaugurando poi una serie di successi espositivi, tra cui vanno menzionati la presenza alla Biennale di Venezia del 1914, dove presentò venti opere, la mostra personale presso la Galleria Bottega di Poesia nel 1923 e in ultimo la sala personale dedicatagli alla “Prima mostra del Novecento italiano” organizzata dalla Sarfatti nel 1926.
Morì a Milano il 31 marzo 1928.
Divenuto uno dei più influenti scultori a cavallo tra XIX e XX secolo, Medardo Rosso riuscì a coniugare il verismo fisiognomico caro agli ambienti scapigliati con una tecnica mutuata dall’impressionismo francese, modellando opere che rifiutavano il tutto tondo per rendere l’impressione di un loro continuo dilatarsi nello spazio. Sculture come Ecce puer (cera gialla con supporto interno in gesso, 1905, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), esposto al Salon d’Automne parigino del 1906, sono emblematiche della prassi figurativa dell’artista, che si impone come una sfida tecnica quanto espressiva: le forme vengono smaterializzate con l’intento di far affiorare dalla massa vibrante, quasi indistinta e grezza, precisi dettagli fisionomici, in una completa fusione con l’ambiente circostante.
Medardo Rosso (Turin 1858 – Milan 1928) Birichino or Gavroche; 1887-88; bronze, Bronze, height 29.7 cm, with a small screwed plate, fused with the sculpture, on a base formed by a reworked fragment of an antique base in breccia marble, height 13.8 cm. Under the base are glued two old labels, a rectangular one on…