Il pittore Marco Calderini nacque a Torino il 20 luglio 1850 e iniziò a frequentare l’Accademia Albertina a partire dal 1867, formandosi inizialmente con i pittori Enrico Gamba per il disegno e Andrea Gastaldi per la pittura, per poi rimanere stregato dai corsi di Antonio Fontanesi, titolare della cattedra di paesaggio appena istituita nel 1869. L’artista prese così a dipingere all’aperto in accordo agli insegnamenti del Fontanesi, allontanandosi tuttavia dal romanticismo lirico del maestro per perseguire un’arte descrittiva sensibile al vero, limpida e cristallina, che gli permise di vincere nel 1872 la medaglia d’oro del corso.
Presente fin da giovane e con assidua costanza alle Promotrici organizzate dalla sua città, in quella del 1876 Calderini ottenne l’acquisto del dipinto rappresentante Rive del Po da parte del Museo Civico torinese; mentre conquistò il premio del Paesaggio a quella del 1880 con Mattina di luglio.
A partire dal 1877 il pittore attese alla fortunata serie dei “Giardini Reali”, comprendente circa dodici dipinti che ritraggono angoli dei giardini torinesi in diverse stagioni e in diverse atmosfere, come Le statue solitarie (olio su tela, 1883, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) accolto con freddezza all’Esposizione Internazionale di Roma del 1883.
Alla Promotrice torinese del 1898 il pittore presentò ben trentaquattro dipinti, riscuotendo un enorme successo con opere come Piogge di marzo e Caduta delle foglie, caratterizzate dalla tipica limpidezza malinconica; successo sancito dalla personale dedicatagli dalla stessa Promotrice nel 1902.
Critico militante e pubblicista dalla garbata verve narrativa, il pittore si schierò spesso a favore della pittura naturalista con un particolare interesse nei confronti della scuola piemontese, alla quale dedicò numerosi interventi. Calderini collaborò con numerose riviste, tra le quali “La Gazzetta del Popolo”, “L’illustrazione italiana” e la “Gazette des Beaux-Arts”; ordinò e pubblicò nel 1884 le memorie e l’epistolario del compagno di studi Francesco Mosso (morto giovanissimo nel 1877) e redasse le monografie del venerato maestro Antonio Fontanesi (1901) e di Vincenzo Vela (1920).
Morì a Torino il 26 febbraio 1941.
Il linguaggio del Calderini si sostanzia attraverso una cifra stilistica limpida e pacata, devota ad un descrittivismo che ne accentua le sfumature malinconiche, allontanandosi dalla drammaticità del maestro Fontanesi, da cui pure mutuò l’equilibrio compositivo, apprezzabile in opere come Tristezza invernale (olio su tela, 1884, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) facente parte della serie dei “Giardini Reali” e presentata all’Esposizione di Torino del 1884 e a quella di Londra del 1888.
Di solido impianto razionalista supportato da una sapiente organizzazione prospettica è invece il dipinto che la nostra Galleria ha avuto il piacere di proporre raffigurante Il Po a Torino (olio su tela, 1880), tra i vertici della produzione del pittore, presentato all’Esposizione Nazionale di Torino del 1880.
MARCO CALDERINI (Turin 1850 – 1941) The Po River at Turin 1880 Oil on canvas, 120 x 228 cm Signed lower left “M. Calderini” On backside cartouche of the Esposizione Nazionale di Torino of the 1880 Provenance: Piedmont, private collection Bibliography and Exhibitions: IV Esposizione Nazionale. XXXIX Esposizione Società Promotrice delle Belle Arti di Torino,…