Il pittore Giovanni Colacicchi nasce ad Anagni il 19 gennaio 1900 e si trasferisce sedicenne a Firenze per assecondare la propria vocazione artistica, iscrivendosi presso l’Accademia di Belle Arti del capoluogo mediceo. Nel 1918 Colacicchi fa la conoscenza del pittore Geraldo Cepparelli iniziando ad esercitarsi nel suo studio, per poi trasferirsi l’anno seguente a San Gimignano dove osserva lavorare De Grada. Nel 1920 l’artista si avvicina a Francesco Fianchetti, che sarà sempre considerato il suo unico e vero maestro, abbandonando la scrittura, fin lì praticata, per dedicarsi completamente alla pittura e iniziando a frequentare il caffè delle Giubbe Rosse, dove entra in contatto con numerosi intellettuali. Dopo la partecipazione alla Biennale di Venezia del 1926, Colacicchi entra a far parte del gruppo “Novecento” e partecipa alla prima mostra organizzata da Margherita Sarfatti presso il Palazzo della Permanente di Milano. Nel 1927 il pittore è presente alla III Esposizione del Sindacato Regionale Toscano con otto quadri, rassegna di cui ne scrive D. H. Lawrance e che viene visitata da Elisabeth Hildebrand, che avendo apprezzato le sue opere lo invita a casa sua dove può ammirare le sculture del marito.
Nel 1932 Colacicchi partecipa alla Biennale di Venezia con nove opere, tra cui Orfeo e Amazzoni ferite, acquistato dall’architetto Marcello Piacentini.
Nel 1938 il pittore tiene una personale alla Galleria La Cometa di Roma con una presentazione di Eugenio Montale, che ne loda la svolta espressionista fatta di toni aspri e luminositĂ lunari.
Dal 1940 al 1970 Colacicchi insegna presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze, mentre al 1948 risale la sua ultima partecipazione alla Biennale di Venezia .
Muore a Firenze il 27 dicembre 1922.
Tra i principali protagonisti del gruppo di “Novecento italiano” il pittore adottò un linguaggio classicista intriso di simbolismo e misticismo, dalle cromie serene e limpide, come si può apprezzare nel dipinto trattato dalla Galleria dal titolo L’ebrezza di Noè (olio su tela, 1955), in cui spicca anche il tipico spazialismo armonico con cui viene mitigata la lezione quattrocentesca di Paolo Uccello e Piero della Francesca.
Giovanni Colacicchi (Anagni 1900-Firenze 1992) L’ebbrezza di Noè 1955 Olio su tela, cm 97 x 155 Provenienza: collezione famiglia Colacicchi Esposizioni: 1961, Firenze, Galleria Santacroce, n. 31; 1966, Roma, Galleria La Barcaccia, n 14; 1966, Montecatini, Galleria La Barcaccia, n. 16; 1967, Torino, Galleria Piemonte Artistico Culturale, n. 35; 1972, Firenze, Galleria La Gradiva, n.…