Il pittore e critico d’arte Angelo Dorfles nasce a Trieste il 12 aprile 1910 e nel 1935 si laurea a Roma in medicina, specializzandosi successivamente in psichiatria e coltivando studi filosofici e critici. Nel 1928 intanto il Nostro si era trasferito a Milano, dove riallaccia i rapporti con i concittadini Ernesto Rogers e Bobi Bazlen, che lo introducono all’interno dei circoli intellettuali del capoluogo lombardo. Già a partire dagli anni ’30 il pittore aveva iniziato a nutrire un forte interesse verso l’attività artistica, suggestionato da un viaggio compiuto in Germania e nei paesi del Nord Europa dove era potuto entrare in contatto diretto con le opere di Klee e Kandinsky.
Nel 1945 Dorfles espone alcune opere alla I Esposizione Italiana di Arte Astratta, a cui fece seguito la partecipazione a numerosissime collettive – come quella itinerante in Cile e Argentina del 1952 e quella presso la Galleria del Fiore di Milano del 1955 dal titolo Esperimenti di sintesi delle arti – culminante nella personale organizzatagli nel 1954 dalla Wittenborn Gallery di New York.
Nel 1948 il pittore è tra i fondatori del Movimento Arte Concreta (MAC) con Munari, Mazzon, Soldati e Monnet, ma poco dopo abbandona l’attività pittorica per concentrarsi sulle proprie ricerche e speculazioni in campo estetico-filosofico, pur dando seguito ad una fortunata carriera espositiva: possono citarsi all’interno della fortunata organizzazione di mostre sul pittore la personale del 1986 allestita presso lo Studio Marconi di Milano e l’imponente mostra dedicatagli al Palazzo Reale di Milano in occasione del suo centesimo compleanno. Visiting professor in prestigiose università internazionali e titolare della cattedra di estetica in quelle di Milano, Cagliari e Trieste, il pittore fu anche vincitore di numerosi premi, tra i quali possono ricordarsi il Premio della Critica Internazionale di Girona e il Matchette Award for Aesthetics.
Muore a Milano il 2 marzo 2018.
Tra i più influenti critici d’arte e studiosi dell’estetica novecentesca, per la quale ha contribuito in prima persona a delinearne le aspirazioni e a tracciarne le modalità espressive, sul versante artistico Dorfles sviluppò un astrattismo lirico con forti inflessioni organiche sulla scorta dell’esperienza kandinskyana, in cui forze spirituali gravitano in uno spazio sospeso, apprezzabile in opere come Vitriol (inchiostro e tecnica mista su cartoncino), reso surreale grazie ad una luce metafisica.