Il pittore Costantino Brumidi nacque a Roma il 26 luglio 1805, e si iscrisse tredicenne ai corsi dell’Accademia di San Luca, dove ebbe la fortuna di potersi formare con i pittori Camuccini e Landi, nonchĂ© con gli scultori Canova e Thorvaldsen. Tra il 1840 e il 1842 Brumidi risulta tra i collaboratori di Agricola e Camuccini nei restauri dell’undicesima arcata della terza Loggia di Raffaello in Vaticano, mentre sempre nello stesso torno d’anni il pittore esegue gli affreschi nella cappella neogotica di Palazzo Torlonia – la volta e gli angeli sulle pareti unitamente alla pala d’altare ad olio avente per oggetto La TrinitĂ con i santi Anna, Giovanni, Marino, Carlo e Alessandro. Nel 1846 partecipò all’Esposizione della SocietĂ degli Amatori e Cultori di Belle Arti nella Sala di Piazza del Popolo con un dipinto rappresentante La Resurrezione di Lazzaro che mostra giĂ una prima riflessione sulle novitĂ “primitiviste”. A causa della sua partecipazione alle giornate della Repubblica Romana, il pittore venne arrestato e andò incontro a numerosi problemi, tanto che decise di recidere completamente con il passato e trasferirsi negli Stati Uniti. Il suo sbarco a New York avvenne nell’autunno del 1852, aprendo a quella che sarebbe stata una parentesi estremamente gratificante e fortunata – di lì a breve venne infatti soprannominato “Michelangelo of the U.S. Capitol”. Lasciò durante il suo breve soggiorno newyorkese una Crocifissione nella chiesa di Santo Stefano, e poi dal 1855 fu attivo sotto il capitano Montgomey Mengs nella decorazione del Campidoglio di Washington, dove affrescò Cincinnato richiamato dall’aratro – per altro il primo affresco mai eseguito in territorio americano – oltre ad alcune scene di storia americana nei corridoi.
Alle origini dell’arte di Brumidi si situa l’accademismo romano di ascendenza neoclassica, stemperato successivamente dalle contaminazioni puriste, emergenti nella delicatezza cromatica e nelle scelte compositive. Ciò è evidente nel capolavoro che consacrò la fama del pittore in America, ovvero L’apoteosi di George Washington terminata nel 1865 sulla cupola della Rotonda del Campidoglio. Il presidente americano è presentato in una sorta di empireo laico, attorniato dalle allegorie dei tredici stati dell’Unione, alla sua sinistra la LibertĂ e alla sua destra la Vittoria, il tutto trasportato in una libera rivisitazione mitologica in cui i gesti enfaticamente posati denunciano la piena adesione del pittore al movimento purista.