Del pittore Pietro Bossi si ignora qualsiasi riferimento biografico fino al suo trasferimento in Sardegna avvenuto nel 1829, chiamato da Giuseppe Cominotti per decorare il Palazzo Civico e il teatro di Sassari, in collaborazione con Cesare Vacca. Fino al 1835 Bossi si occupò, sempre insieme al collega Vacca, della decorazione dell’Aula Magna dell’Università e del Duomo del capoluogo turritano, imprese che gli garantirono una fortunata carriera, divenendo artista apprezzato e fortemente richiesto dalla nobiltà locale, affrescando le residenze delle famiglie Solinas, Serra e Giordano.
Nella Moltiplicazione dei pani e dei pesci affrescata nella Cattedrale di San Nicola – purtroppo in cattivo stato conservativo – è evidente la scelta compositiva pauperistica e semplice, dichiaratamente purista.
Nel 1833 il pittore sposò una sarda stabilendosi definitivamente a Sassari, dove venne nominato scenografo del Teatro Civico (carica che alla sua morte passò al genero Giacomo Galeazzo).
Il Bossi durante gli ultimi anni di vita si interessò dei problemi sociali dei suoi concittadini, arrivando ad istituire nel 1851 la prima società operaia di mutuo soccorso di tutta la Sardegna. Morì a Sassari nel 1855.