Il pittore Stefano Ussi nacque a Firenze il 2 settembre 1822 e si formò presso l’Accademia di Belle Arti della città sotto la guida di Pietro Benvenuti prima e di Giuseppe Bezzuoli poi. Nel 1848 l’artista si arruolò volontario alla prima guerra d’indipendenza per poi tornare l’anno seguente a Firenze, dove prese a frequentare il gruppo del Caffè Michelangelo. Dello stesso anno è il dipinto rappresentante la Resurrezione di Lazzaro, esposto all’annuale rassegna accademica che gli valse il premio per la pittura, mentre alla Promotrice Fiorentina del 1851 l’artista si fece apprezzare per la tela con l’Esule che dall’Alpe guarda verso l’Italia.
Nel 1854 Ussi si aggiudicò il pensionato artistico accademico con il dipinto avente per soggetto Boccaccio spiega la Divina Commedia (olio su tela, 1854, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti) e ricevette la commissione per l’esecuzione della tela con La cacciata del duca di Atene (olio su tela, 1860, Firenze, Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti), recandosi dunque a Roma dove eseguì la versione finale del quadro, esposto ed assai lodato all’Esposizione Internazionale di Firenze del 1861 e a quella di Parigi nel 1867, dove ottenne la medaglia d’oro. Proprio grazie alla particolare fortuna riscossa dal dipinto il pittore venne nominato professore onorario presso l’Accademia di Belle Arti di Carrara, per poi ottenere nel 1861 la cattedra in quella di Firenze.
Nel 1869 il pittore si recò in Egitto in occasione dei festeggiamenti per l’apertura del canale di Suez, dove rimase affascinato dai colori esotici del Nordafrica, in cui dipinse La partenza della carovana per la Mecca e la prima versione de La preghiera nel deserto (una seconda versione ad olio su tela del 1876 è conservata presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma), presentata nel 1871 presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze.
Nel 1875 Ussi si recò di nuovo in Egitto al seguito dell’ambasciata italiana insieme a Cesare Biseo e Edmondo De Amicis, occasione che gli permise di realizzare numerosi studi e bozzetti caratterizzati da una grande vivacità cromatica e immediatezza espressiva, tradotti successivamente in dipinti di più ampie dimensioni.
Morì a Firenze nel 1901.
Lo stile di Stefano Ussi è caratterizzato da una stesura bozzettistica e un chiaroscuro deciso che bene si adattava al filone orientalista allora in voga, come dimostra il dipinto Il figlio del governatore Ben Anda con la scorta d’onore (olio su tela, 1879 ca., Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), eseguito in occasione del viaggio in Marocco del 1875.
In dipinti di soggetto più tradizionale riconducibili a tematiche storico-letterarie, come nel caso di Bianca Capello presenta al granduca Francesco I gli ambasciatori della repubblica veneta (olio su tela, 1877 ca., Vercelli, Museo Borgogna), il pittore adotta uno stile più descrittivo d’ascendenza romantica, apprezzabile nella precisa e lenticolare resa di costumi e ambiente, dimostrando doti tecniche di livello indiscusso.