Il pittore Francesco Paolo Michetti nacque il 4 ottobre 1851 a Tocco da Casauria, nei pressi di Pescara, e a seguito della scomparsa del padre le difficoltà economiche lo costrinsero a lavorare presso la bottega di un fabbro. Con il secondo matrimonio della madre la famiglia si trasferì a Chieti, dove Michetti sperimentò la propria inclinazione per la professione artistica al punto che nel 1864 chiese al Consiglio provinciale della città un sussidio che gli consentisse di soddisfare la propria vocazione, che tuttavia rimase inascoltato. Quattro anni dopo lo stesso Consiglio decise di credere nel giovane concedendogli una borsa di studio mensile di sole 30 lire, che tuttavia bastarono al pittore per trasferirsi a Napoli e studiare all’Istituto di Belle Arti con Domenico Morelli, che in breve tempo si accorge delle doti del Nostro. Michetti iniziò così a frequentare l’ambiente artistico napoletano più all’avanguardia, specialmente quello della vivace Scuola di Resina, strinse una duratura amicizia con Giuseppe De Nittis e visitò più volte lo studio di Filippo Palizzi, che divenne il suo principale punto di riferimento. A causa di problemi disciplinari, il pittore fu costretto ad abbandonare l’Istituto dopo appena un anno, nonostante avesse ricevuto dei riconoscimenti come uno dei migliori studenti, soggiornando spesso a Francavilla a Mare, dove si trasferirà definitivamente a partire dal 1878. Nel 1871 l’artista si recò a Parigi dopo aver già stipulato un contratto con il mercante d’arte Reutlinger grazie al tramite di De Nittis, esponendo al Salon dell’anno seguente i dipinti Ritorno dall’erbaggio e Sonno dell’innocenza, mentre nel 1873 è presente con l’opera La raccolta delle zucche (olio su tela, 1873, collezione privata), in cui esprime al meglio il lessico della sua giovinezza fatto di virtuosismo pittorico e intellettualismo simbolista, calato in un’atmosfera rarefatta.
Nel 1882 Michetti illustrò Canto Novo dell’amico Gabriele d’Annunzio, con il quale condivideva il viscerale legame catartico con la terra natia, da una parte attratti dalla sua natura arcaica, violenta e primitiva; dall’altra affascinati dalla potenza generatrice, incontaminata, di quei luoghi. Inclinazioni queste che si fecero più marcate e profonde quando il pittore acquistò nel 1883 il convento di Santa Maria Maggiore a Francavilla, divenuto ben presto un polo d’attrazione per artisti come Giulio Aristide Sartorio e Basilio Cascella, nel quale il poeta scrisse il suo capolavoro Il piacere. L’artista iniziò così ad esplorare insieme a D’Annunzio e allo studioso di folklore locale Antonio De Nino le più sperdute località abruzzesi, realizzando reportage fotografici e indagini antropologiche che saranno successivamente utilizzati come archivio iconografico. Dal materiale raccolto in una di queste gite nacque ad esempio il dipinto di proporzioni monumentali Le serpi (tempera su tela, Francavilla a Mare, Museo Michetti), presentato all’Esposizione Universale di Parigi del 1900 insieme a Gli storpi, dove tuttavia non riscossero il successo sperato e rimasero invenduti.
Morì a Francavilla il 5 marzo 1929.
Artista dal lessico fortemente versato alla poetica verista, in stretta affinità con il movimento letterario che indugiava su riflessioni d’analoga aspirazione – come confermato per altro dallo stretto rapporto d’amicizia con Gabriele d’Annunzio – tra i primi grandi successi pubblici del pittore figura Il voto (olio su tela, 1881-83, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna), presentato all’Esposizione di Roma del 1883 e prontamente acquistato dal governo per le collezioni statali. Realizzato con l’ausilio tecnico della macchina fotografica e a seguito di una lunga gestazione che aveva portato Michetti a recarsi sul luogo per eseguire numerosi studi e ricerche documentali, il dipinto rappresenta la processione di San Pantaleone in occasione della festa del santo del 27 luglio, caratterizzato da un crudo realismo esaltato da una materia pittorica quasi scabra e sgraziata.
La potenza espressiva del pittore è apprezzabile nello Studio di testa femminile (pastello su carta, 1883) transitato presso la nostra Galleria, caratterizzato da una pennellata veloce e corposa in una magistrale resa della giovane contadinella tra rigore classico e contemplazione del mondo naturale
Francesco Paolo Michetti Tocco da Casauria 1851-Francavilla al Mare 1929 Studio di una testa femminile 1883 Pastello su carta, mm 450 x 400 Firmato e datato: “FP. Michetti ‘83” Bibliografia: Janni 1910, 11, p. 966; Ojetti 1910, p. 414; Ferraguti 1911, 6, pp. 483; Benzi, Berardi, Lodispoto, Spinazzè 2018, cat. 472.…
Opera non disponibile Francesco Paolo Michetti (Tocco da Casauria 1851 – Francavilla al Mare 1929) Uliveto su sfondo di marina 1878 Pastello, tempera e biacca su cartone, mm. 663 x 450 Firmato e datato a pastello rosso, in basso a destra: FPMichetti..78 Fortemente contrastato nella scelta cromatica, questo studio a tecnica mista si impone anche…