Il pittore Carlo De Falco nacque a Napoli il 26 novembre 1798, figlio dello scultore Filippo, da cui apprese i primi rudimenti in campo artistico. Abbandonata la propria vocazione a causa di problemi familiari, De Falco fu costretto a cercare un impiego per il sostentamento suo e della famiglia, iniziando a lavorare nell’amministrazione del lotto. Grazie al sostegno economico di Lancellotti, il pittore poté riprendere gli studi artistici e si iscrisse al Reale Istituto di Belle Arti della città, seguendo i corsi di disegno di Costanzo Angelini e quelli di pittura di Jacques Berges. Il suo esordio risale al 1826, quando partecipò all’esposizione tenuta dal Regio Museo Borbonico con tre ritratti, ad oggi dispersi.
I ritratti del re Francesco I e della moglie Maria Isabella (olio su tela, 1829, Caserta, Palazzo Reale) con cui il pittore presenziò alla rassegna dell’anno seguente, garantirono al De Falco un certo prestigio presso la nobiltà partenopea, che gli consentì di ottenere la carica di ritrattista di corte fino al 1860.
Del 1834 è il dipinto avente per oggetto La regina Maria Cristina a Palazzo Reale (olio su tela, depositi di Palazzo Reale), mentre nel 1836 il pittore si dedicò alla realizzazione di due opere di carattere religioso, un San Ferdinando re di Castiglia e una Santa Caterina confortata dagli angeli, conservati nei depositi di Capodimonte, in cui la rigidità delle figure e l’incertezza compositiva mostrano i disagi del pittore nel confrontarsi con tali soggetti. Nel 1848 De Falco venne nominato professore onorario di pittura del Reale Istituto di Belle Arti, proseguendo con stabile successo la sua carriera, potendosi ricordare tra gli altri i ritratti del Generale Clary, di Ferdinando II e Maria Teresa d’Austria.
Morì a Pagani, nei pressi di Salerno il 14 ottobre 1882.
Il lessico figurativo di Carlo De Falco, destinato in larga misura ad una produzione ritrattistica, è caratterizzato da un’attenzione quasi fiamminga per la descrizione degli interni, una pittura che si ferma ad indagare con scrupolo arredamento, tendaggi, vestiti e gioielli. Le ascendenze classiciste che sono derivate al pittore dalla sua formazione accademica vengono stemperate attraverso una presentazione degli effigiati che è priva di un’aura celebrativa, accomodata da colori vivaci e morbidi. Tali caratteristiche vengono a prender forma in uno dei dipinti più apprezzati e meglio riusciti del De Falco, ovvero il Ritratto della regina Maria Cristina (olio su tela, 1834, depositi di Palazzo Reale), nel quale risalta la minuta descrizione di un interno altoborghese, in cui la donna, priva di qualsiasi attributo regale, viene mostrata nelle vesti di una nobile letterata più che in quelle di una sovrana.