Il pittore Pierre-Athanase Chauvin nacque a Parigi il 6 giugno 1774, formandosi sotto la guida di Valenciennes ed indirizzandosi quindi verso la pittura di paesaggio a carattere storico. A partire dal 1793 il pittore espose con regolarità ai Salon parigini, presentando principalmente paesaggi, fino al suo trasferimento nel 1802 a Roma, città che non lascerà più fino alla morte. Chauvin si ambientò presto all’interno del clima culturale capitolino, rimanendo affascinato dalla campagna romana – soprattutto da Tivoli – che divenne tema privilegiato delle sue composizioni. Nel 1806 il pittore risulta vincitore del primo premio della seconda classe del concorso accademico, nello stesso anno in cui ottenne da Talleyrand sostegno economico attraverso una pensione annua in cambio di due quadri all’anno. Divenuto accademico di merito della San Luca nel 1813, Chauvin prese con serietà il suo impegno istituzionale e dalle carte emerge che fu sempre molto attivo e presente negli affari dell’Accademia. A seguito dell’esecuzione dell’Entrata di Carlo VIII ad Acquapendente nel 1494 (olio su tela, 1827) commissionatogli dal re di Francia per la residenza di Fontainebleau, il pittore ricevette nel 1828 la Legion d’Onore.
Morì a Roma il 29 ottobre 1832.
Formatosi sulla scia della grande tradizione del paesaggio classico secentesco di matrice storica, con l’arrivo a Roma il pittore si fece interprete di una pittura più attenta agli effetti sublimi della natura, legati al dato naturale, pur non esente da accenti idillici d’ascendenza arcadica. Il suo linguaggio risulta assai vicino a quello del romano Carlo Labruzzi, con cui si può ipotizzare compisse scampagnate di studio dal vero nella campagna nei dintorni di Roma. Proprio questi soggetti vengono a formare il corpus più nutrito all’interno del catalogo del pittore, come il Paesaggio italiano con tre cavalieri (olio su tela, 1806, Parigi, Petit Palais), che raffigura la vegetazione di villa Rufinella, una delle residenze di Luciano Bonaparte nei pressi di Frascati, composta di pini e cipressi, con lo spettacolare effetto luministico della luce del tardo pomeriggio, che annuncia il tramonto, bagnata di rosa e aranci.