Lo scultore Antonio Allegretti nacque a Cuneo il 17 aprile 1840 e si formò a Genova sotto l’egida di Santo Varni. Grazie ad una statua rappresentante Caino l’artista vinse il pensionato dell’Accademia Ligustica, che gli permise di soggiornare a Firenze per alcuni anni, dove eseguì il Ritratto di Gino Capponi (marmo, 1860 ca.).
Intorno al 1870 lo scultore venne nominato professore aggiunto presso l’Istituto di Belle Arti di Roma, per poi trasferirsi ad insegnare scultura e a dirigere l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Tra le sue opere occorre menzionare il San Taddeo sulla facciata della chiesa di San Paolo Fuori le Mura, la Margherita del Faust, che gli fu acquistata alla penultima Esposizione Universale di Parigi del 1889, e il Monumento al senatore Garelli a Mondovì.
Morì a Carrara il 26 ottobre 1918.
In un lessico caratterizzato da un forte naturalismo venato ancora da sensibilità romantiche, Angeletti si attestò come uno dei più raffinati interpreti della scultura accademica di fine secolo.
Il suo capolavoro Eva dopo il peccato (marmo, 1881, Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna) mostra una donna sconvolta dalla presa di coscienza del dramma, abbandonatasi alla disperazione, e di cui va sottolineata la finitezza del modellato; l’opera venne acquistata dallo Stato all’Esposizione Internazionale di Roma del 1883 e successivamente presentata all’Esposizione Universale di Parigi del 1889.
Lo scultore fu attivo anche nel genere del ritratto, come mostra il Busto di Nicola Fabrizi (marmo, 1888 ca.) conservato presso la Camera dei Deputati a Roma, in cui lo scalpello traccia la barba dell’effigiato con somma arte e maestria.