Giannino Marchig – Ritratto del pittore Gino Parin

Giannino Marchig

Trieste 1859-1933 

Ritratto del pittore Gino Parin (pseudonimo di Federico Guglielmo Jehuda Pollack, Trieste 1876-Campo di concentramento di Bergen-Belsen, Germania 1944) 

1920-25 circa 

Olio su tavola, cm 44,8 × 47,7 

Firmato in alto a sinistra: “GINO PARIN ESEGUITO DA GIANNINO MARCHIG” 

Provenienza: Italia, collezione privata

Enfant prodige, si forma nella complessa e cosmopolita Trieste di inizio Novecento tra gli studi di Gino Parin e Bruno Croatto, e dal 1915 si trasferisce a Firenze, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti. A partire dall’innata inclinazione classicista, la ricerca di Marchig si svolge tra rigore accademico, dettato atmosferico di derivazione impressionista, linea corposa e pastosità materica espressionista, nitore disegnativo e pennellata distesa di ambito novecentista. Più volte premiato, tra il terzo e quarto decennio del secolo è presente nelle principali mostre italiane ed europee – ricordiamo le Biennali di Venezia, la Prima Mostra del Novecento italiano e l’Esposizione Universale di Parigi del 1937, anno in cui lascia la pittura per dedicarsi al restauro acquisendo fama internazionale. Cultore di musica e maestro del violino, sviluppa l’idea di un’armonia cromatica orchestrata attorno a un tono dominante, teoria che, seppur con intenzionalità più programmatiche, lo accosta al fare di Gino Parin. Questo ritratto, coevo a quello di Marchig eseguito da Parin, sembra rappresentare un sofisticato e riconoscente tributo al maestro di un tempo: la pennellata sciolta, la materia magra la cui tavolozza si accorda sulla ‘dominante’ del supporto sfruttandone come un diaframma luministico la trama avvolgono in un onirico e soffuso lirismo l’espressione viva, intensa e composta del pittore osservato nel pieno della sua maturità.